Casa del Volontariato a Mazzara del Vallo

repubblica duePROSEGUONO LE INIZIATIVE RELATIVE AL PROGETTO DI COSTITUZIONE DELLA CASA DEL VOLONTARIATO DI MAZARA DEL VALLO PROMOSSA DAL MOVI

AL VIA IL RINNOVO DEL GRUPPO PIANO DSS 53

repubblicaSabato 13 aprile, Via Giotto, presso il Museo della Legalità, a Mazara del Vallo, si è tenuta la conferenza di servizio per il rinnovo del Gruppo Piano del Distretto Socio Sanitario n. 53, comprendente i comuni di Mazara del Vallo, Vita, Salemi e Gibellina (corrispondente all’ex USL n. 4). 

Parte il Progetto "L'Unione Fa La Forza"

unione forza locandinaAl via il progetto L'Unione Fa La Forza. Sabato 23 marzo 2012, ore 10,00, a Mazara del Vallo, presso il Museo della Legalità, si svolgerà un invontro sul tema "Potenziare una Rete di Volontariato". L'iniziativa da il via al progetto "L'Unione Fa La Forza" finanziato dalla Fondazione con il Sud e che vede impegnata una rete di volontariato costituita da Gruppi Locali del MoVI Federazione Provinciale di Trapani. 

Avvio del Progetto "L'Unione Fa La Forza"

unione forza locandinaAl via il progetto L'Unione Fa La Forza. Sabato 23 marzo 2012, ore 10,00, a Mazara del Vallo, presso il Museo della Legalità, si svolgerà un invontro sul tema "Potenziare una Rete di Volontariato". L'iniziativa da il via al progetto "L'Unione Fa La Forza" finanziato dalla Fondazione con il Sud e che vede impegnata una rete di volontariato costituita da Gruppi Locali del MoVI Federazione Provinciale di Trapani.

Studenti di Palermo volontari alla mensa dei poveri di Roma

Al rientro dal viaggio a Roma, abbiamo avuto il piacere di leggere l’articolo che è sta to scritto su di noi dal giornale nazionale “Avvenire” che, chi vuole, può trovare anche su internet. Alla giornalista che ci ha intervistato riguardo al significato di questo viaggio, il nostro prof. Marcello Scafidi ha detto: «Ci è sembra ta una bella esperienza di vita, per avvicinare gli studenti alla cultura del servizio, far toccar con mano una realtà che la scuola non può dimenticare». Così anche la propria situazione assume una prospettiva diversa. anche in una città come Palermo dove il lavoro spesso è una chimera. «Ma noi – dice ancora Scafidi – siamo in Paradiso rispetto a queste persone. Almeno un piatto di pasta e Foto1un tetto sulla testa lo abbiamo». Abbiamo fatto il nostro servizio con disinvoltura fra i tavoli della mensa Caritas al Casilino, indossando grembiuli e berretti di plastica.
«A loro, gli ospiti, non piace esser serviti – dice Andrea Scialabba –, come seversarsi da sé l’acqua o sparecchiare significasse rivendicare ancora un minimo di dignità». Abbiamo incrociato ingegneri cinquantenni rimasti all’improvviso senza lavoro, neolaureati ai quali nessuno offre una possibilità. «Alcune persone sono coltissime», spiega stupito Giuseppe Finocchiaro. Quelle persone fino a pochi mesi fa avevano casa e «picciuli. Ora più niente , domani può succedere anche a noi». Nessuno può illudersi con la certezza preventiva che resterà fuori dalla rete della povertà. E non serve far finta che chi ne è già sta to vittima sia invisibile. Abbiamo imparato che «la povertà non è solo fame, ma la solitudine», spiega alla fine Salvo Lupo. Questa esperienza ci ha emozionato e fatto riflettere parlandone tra noi e con il professore. «Prof, ma c’è una mensa dei poveri anche a Palermo?»: la domanda di Ivan Pitarresi spiazza tutti.«Perché io – fa una pausa –vorrei continuare a fare il volontario anche in Sicilia». A promuovere questa esperienza indimenticabile è stato il professore di Religione Pino Sclafani che continua ad indirizzarci nel volontariato a Palermo.

Patti Gabriele

In Sicilia la dispersione scolastica aumenta

dispersione scolasticaI “dispersi” in Sicilia dal punto di vista scolastico sembrano avere connotazioni geografiche ben definite. Catania, Palermo e Messina, nello specifico nei quartieri di Librino, Brancaccio e Stazzone sono le città e i quartieri più colpiti dal 2010 con 12000 ragazzi che hanno abbandonato l’agenzia educativa per eccellenza. Negli anni successivi l’incremento è di 1000 giovani all’anno che decidono per volontà o per costrizioni, di recidere il cordone con il sistema scolastico. Fino ad arrivare nel 2012 a un totale di 33.000 mila ragazzi senza istruzione. Il tema non è nuovo ma di fronte la crisi assume connotazioni diverse, infatti i tagli nel sistema scolastico effettuati in Sicilia sono più della metà, su 6 miliardi sono stati destinati solo 800.000 mila euro. Nonostante i dati arriva incessante il grido del Ministro della Pubblica istruzione, il quale dice: “Non sapete studiare!”. L’assessore della Pubblica Istruzione ribatte dicendo: “Dateci i fondi in modo da potere raggiungere gli obiettivi che l’Europa 2020 si è prefissata cioè il coinvolgimento dei giovani a scuola con attività ricreative e professionalizzanti”.

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