9 febbraio | dottor clown Padova: 10 anni di futuro

Padova, 9 febbraio 2013, ore 9-13, Auditorium Centro Culturale San Gaetano

CONVEGNO DOTTOR CLOWN PADOVA: 10 ANNI DI FUTURO

Parole, riflessioni ed esperienze sul clown al servizio della persona

Alleviare il dolore e ridurre lo stress dovuto a un ricovero ospedaliero con la forza di una risata: questa è la missione dell’Associazione Dottor Clown Padova, un gruppo di sessanta volontari che ogni settimana invadono le corsie degli ospedali per far giocare e sorridere i bambini.

Una sfida che ha preso il via 10 anni fa da un sogno: un ospedale pediatrico dove il bambino possa sentirsi al centro dell’attenzione e dove ci sia ampio spazio per comicità ed emozioni. Un modo più umano di intendere il ricovero ospedaliero, che sia capace di regalare maggiore serenità ai bambini, aiutandoli nel processo di guarigione; e anche alle loro famiglie aiutandole ad affrontare un momento particolarmente difficile e delicato quale è la malattia dei loro figli.

Il potere terapeutico della risata, infatti, è sempre più noto ed è proprio su questo tema e sull’importanza della figura del clown al servizio della persona che verterà il Convegno “Dottor Clown Padova: 10 anni di futuro” che si terrà a Padova il 9 febbraio 2013, dalle ore 9 alle 13, presso l’Auditorium Centro Culturale San Gaetano in via Altinate 71.

 

Comunicato stampa Conferenza Regionale del Volontariato

 

La Conferenza Regionale del Volontariato del Veneto esprime enorme perplessità e rammarico per il bando presentato dall’Osservatorio delle Politiche Sociali della Regione Veneto: Giovani, cittadinanza attiva e volontariato 

Il volontariato è sminuito nella sua forma per diversi motivi:

1) Definizione contraddittoria del volontariato: troviamo scritto "la gratuità, come suo elemento distintivo diviene uno stimolo per educare alla cultura del dare, dell’interagire con gli altri con un’attenzione sensibile alle loro necessità, del combattere stili di vita negativi dove egoismi e falsi miti di denaro e consumo, impoveriscono la persona." Poi continua "non dovrà quindi creare stupore l’aver previsto in un bando che parla di cittadinanza attiva e di volontariato un riconoscimento economico per il suo lavoro all’interno delle progettualità della comunità locale." In contraddizione con la 266 che ne vieta categoricamente ogni compenso economico.

2) Del volontariato inoltre si precisa, sempre all'interno del bando, che "non è e non deve essere un’occupazione del dilatato tempo non più lavorativo di chi ha concluso il proprio ciclo professionale, o ha svuotato il proprio nido." In contraddizione con la Carta dei Valori del volontariato che all'Art.1 dichiara: Volontario è la persona che, adempiuti i doveri di ogni cittadino, (lavoro famiglia) mette a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per gli altri, per la comunità di appartenenza o per l’umanità intera. Egli opera in modo libero (non ricattatorio) e gratuito promuovendo risposte creative ed efficaci ai bisogni dei destinatari della propria azione o contribuendo alla realizzazione dei beni comuni.

Al via il percorso bioresistenze

Al via il percorso bioresistenze

L’espressione bioresistenze vuole descrivere una pluralità di situazioni connesse da un lato con la salvaguardia dell’ambiente e dall’altro con la tutela dei diritti e della legalità attraverso azioni concrete.

In quest’ottica, assieme alla Confederazione Italiana Agricoltori, abbiamo avviato un percorso per valorizzare e riflettere sul valore di un’agricoltura che sappia essere responsabile: responsabile per le risorse naturali, responsabile del patrimonio rappresentato dalla biodiversità, responsabile rispetto al territorio e alla comunità, responsabile di fronte alle culture.

Aziende agricole impegnate a resistere all’appiattimento e all’uniformazione che coltivano terreni confiscati alle mafie, cooperative agricole che creano opportunità lavorative per i disagiati, agricoltori che ascoltano l’ecosistema e i suoi limiti sono i soggetti di questa via.